Tab Article
Da questo punto di vista credo sia sottovalutata l'importanza degli artisti italiani del secondo dopoguerra e la loro influenza nell'ambito dell'evoluzione dei nuovi linguaggi fino ai giorni nostri, anche a livello internazionale. La riapertura di un nuovo spazio con questa mostra, nella drammatica congiuntura che abbiamo vissuto quest'anno a livello globale rappresenta per me la sfida di rilanciare, consapevole che operare in un settore così vitale come quello della cultura implica una responsabilità. Proprio come la galleria e la rivista fondate da Bruna Soletti a Milano nel 1971 - dal nome delle quali abbiamo preso in prestito il titolo di questa mostra - l'idea è quella di rafforzare la galleria come spazio di produzione culturale. Un luogo di aggregazione che favorisca anche scambi e confluenze tra i diversi linguaggi, nell'obiettivo di mantenere attivo un coinvolgimento che possa riaffermare il senso "politico" del fare arte.